Il magazzino 18 è un hangar dove si trovano le masserizie degli esuli, migliaia di italiani dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia che, al termine del secondo conflitto mondiale, subirono indicibili violenze trovando, in molti, una morte atroce nelle foibe del Carso.
Quanti riuscirono a sfuggire allo sterminio furono costretti all’esilio ma prima lasciarono le proprie cose in un luogo che ancora oggi, è l’eco di tutto il dolore vissuto.
La popolazione italiana di quella regione fu quasi cancellata e di quell’orrore non si è mantenuto il doveroso ricordo per anni. Questa giornata è un momento fondamentale di espressione dell’identità nazionale. Cristicchi la definisce una carta di identità geografica e grazie al suo spettacolo contestato da gente che un delitto pensare riconducibile alla categoria degli esseri umani parla di 8 storie drammatiche che hanno riempito pagine di storia poi strappate.
Cristicchi ha scoperto questa storia di recente e ne ha fatto suo subito il peso.
Il gorno della memoria è stato istituito soltanto nel 2004 e questo può spiegare perchè molte persone ancora non hanno acceso il lume della propria attenzione sulle storie di una nazione che ha perso la Guerra e, a pagarne le conseguenze non sono stati, come sempre, i governanti quanto il popolo.
“L’uomo è così tanto preso dal bisogno di ricordare ai posteri le gnominie compiute, nel passato, nei confronti deo propri simili che a volte dovrebbe provare a cancellare dalla propria natura quel suo essere bestia, soprattutto rimane affascinato dall’arte del negazionismo.“
di Giovanni Pirri


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