E’ morto un ribelle. Uno di quelli irriverenti che hanno animato la scena rock e scritto pagine nuove sul modo di raccontare un genere musicale che, prima di allora, non esisteva – almeno per come ce l’ha fatto conoscere lui stesso – e grazie all’innata ironia gli era proprio.
Fondatore nonché leader del gruppo di rock demenziale Skiantos, con all’attivo circa 20 pubblicazioni discografiche noi l’avevamo conosciuto un po’ di tempo fa a Lucca Comics in una occasione del tutto inusuale ossia quella della pubblicazione di Freak , un fumetto italiano, edito con pubblicazione bimestrale dalla casa editrice SIE che raccontava le avventure del personaggio Freak, trasposizione del reale Roberto “Freak” Antoni. Ne era stato lui stesso l’ideatore insieme a Stefano Ianne (compositore minimalista). E di persona ci aveva colpito, entusiasmato, arricchito dentro.
Ad Aprile Freak avrebbe compiuto 60 anni ma stanotte non ce l’ha fatta. Era malato da lungo tempo e, anche se i numerosi interventi lo avevano reso assai debole, accanto alla sua compagna Alessandra Mostacci, raffinata pianista, aveva recentemente manifestato il desiderio di tornare a suonare insieme agli altri membri del suo gruppo storico ma, ahimè, non ce l’ha fatta.
Da sempre convinto che la morte non esisteva e che rappresentava il completamento dell’esistenza di un uomo, alla stato dei fatti, siamo convinti che, in quanto luce poiché anima Freak Antoni continuerà ad esistere, per sempre. Di certo sarà così per chi gli ha voluto veramente bene.
di Giovanni Pirri
“Solo per oggi, se torna a piovere,
dopo una breve tregua di sole,
c’è un perchè”.

