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Per questo nuovo appuntamento con Le Interviste di Allinfo.it abbiamo deciso di intervistare Alice Mondìa – con l’accento sulla i – un accento che salta fuori ascoltando anche le canzoni del suo nuovo EP, PLASTER. Un disco davvero particolare: il terzo in ordine cronologico.
Allora, Alice ho cercato sul dizionario Inglese la parola Plaster che mi ha messo in evidenza tante definizioni possibili. Qual è quella più fedele: facciamo un po’ di luce?
Plaster è inteso come gesso in particolare è quello usato in campo artistico per creare e modellare delle figure di sagome oppure gli stampi all’interno nei quali l’opera può andare a fondersi con il materiale che poi la rende “viva”. Pensando a questo materiale è nata l’idea di ricondurlo in un altro ambito dell’arte ossia quello della musica. L’idea/ convinzione è che le parole, le note non siano fatte per rimanere anonime quanto per plasmarsi al mondo dell’artista al fine di mettere in evidenza e dare, quindi, un’anima ovvero, la giusta magia all’opera che è nelle intenzioni dell’artista stesso.
Il tuo nuovo EP si compone di sette brani. Mi ha colpito molto “Donne come me”. In realtà è molto più di un brano?
“Donne come me” è un brano dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. E’ il mio piccolissimo contributo a questa lotta. Io credo che bisogna continuare a parlarne. L’otto marzo abbiamo avuto le ennesime nuove vittime e questo è veramente inaccettabile. Finché ci sarà anche solo una vittima da piangere non avremo fatto abbastanza e “Donne come me” è il mio grido di lotta tutto dedicato alle donne.
Quindi non soltanto canzoni, ma anche impegno sociale per comunicare, sostenere, aiutare chi ha bisogno. Non è un caso quindi il tuo interesse come testimonial della campagna INCONTRO?
Il tema dell’immigrazione è un tema scottante ed è per questa ragione che sono proprio contenta di poter apportare il mio contributo. Personalmente sono cresciuta e sono andata a scuola con dei ragazzi scappati dalla guerra del kossovo e ho ben compreso, sulla mia pelle che l’integrazione è rispetto ed è importante che ognuno si faccia promotore di un cambiamento radicale nei confronti delle minoranze etniche.
Sei Svizzera quindi vivi in una terra di confine e sembri mostrare l’esigenza di coniugare radici culturali tra loro differenti. E’ corretto ?
Sono di origini sia tedesche (mia madre) che Svizzere (mio padre) però mi sento una cittadina del mondo e trovo la mistura di culture differenti una opportunità vitale che oggi mi sta aprendo ad un viaggio musicale del quale non posso fare più a meno. Un viaggio tra le note e le parole che diventano scambio e inevitabilmente una opportunità di crescita artistica.
Da quali presupposti è nato questo tuo terzo album?
Plaster nasce a neanche un anno dal precedente lavoro “SCACCO” in modo molto spontaneo. Sono tornata in studio perché avevo nuove emozioni da scrivere e condividere. Chiamalo se vuoi il bisogno di affrontare nuovi argomenti passando da argomenti frivoli ad argomenti ben più seri legati a tematiche sociali. Personalmente PLASTER è un album che non temo nel definire maturo. Questo progetto dunque mi rende molto orgogliosa del nuovo percorso che sto affrontando come donna e come artista.
Cos’è per te importante comunicare?
Sai quello che con la mia musica voglio trasmettere è il concetto di forza. Forza per lottare per i propri sogni, per la propria felicità per le piccole cose, in una società dove sembra che i sogni difettino sempre un po’ . E’ importante veicolare messaggi positivi ai giovani e far capire loro che è possibile riprendere possesso della propria vita e puntare alla ricerca e all’ottenimento della felicità. Felicità che ci meritiamo tutti.
Il tuo cambiamento è merito anche del “Concerto di Natale” del 2012? Vuoi condividere con noi quella emozione?
E’ stata una grande emozione ed un grande onore salire sul palco del Concerto di Natale e credo che non scorderò quel momento tanto facilmente. Tra l’altro essendo insieme a tante stars io ero lì per rappresentare gli artisti internazionali.
A contraddistinguerti artisticamente una doppia anima – svizzera e tedesca – però l’EP si compone di canzoni cantate metà in Inglese e metà in Italiano. Bisogno di ricerca, di approfondimento ?
Sono cresciuta con una formazione anglosassone nel senso che ho sempre ascoltato e sono stata influenzata dalla musica Inglese e tedesca oltre che da quella Americana. Diciamo che l’Italia mi ha poi affascinato con la propria melodicità che ho voluto fare mia grazie all’incontro con autori che meritano attenzione. Nicco verrienti ad esempio ha scritto per me “Spigoli d’amore”. Quindi l’EP è stata la scusa ideale per fondere Universi tra loro differenti ma con una radice comune rappresentata proprio dalla musica.
Oltre ai dischi è importante anche la musica live ?
Si il 14 marzo presento al caffè Letterario questo nuovo EP e partirà così ufficialmente il mio tour . La serata sarà anche l’opportunità per far conoscere ancora meglio la forza che mi muove e le energie che mi ruotano intorno . Per questo nel corso della serata Mary Gehnyei, firmerà gli abiti da me indossati,visto che sono molro legata empaticamente al marchio LUXURY FASHION PRÊT Á COUTURE.
di Giovanni Pirri (trascrizione a cura di s.b.)

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