“Il mondo è un gran bel posto per nascerci
se non date importanza alla felicità
che non è sempre tutto questo spasso
se non date importanza a una punta d’inferno qua e là
proprio quando tutto va bene perché anche in paradiso
non è che cantino tutti i momenti”
[Bob Quadrelli]
C’è chi lo definisce una via di mezzo fra Tom Waits e Bobby Solo, chi invece lo ascolta dal vivo tra stupore e grande apertura all’ironia finendo con non l’essere più se stesso dopo un suo live.
C’è poi chi ama consigliarlo bene non smettendo mai di ricordargli che ci sta bene ogni tanto lasciar respirare la musica e che “non c’è bisogno di cantare e suonare sempre e riempire ogni vuoto. Basta essere presenti anche quando non stai suonando, basta saper ascoltare gli altri e anche il silenzio.”
Lui, nel frattempo non la smette di pensare: a quante volte ad esempio ha cantato o usato la parola “baby” (o babe) in una canzone (lui dice circa 12.467.874 ed il numero è perennemente in crescendo); a come chiamare il nuovo disco che sta registrando in questi giorni nello studio di “Riserva Sonora”.
A tal proposito ci tiene a confessare che “Tutto è facile quando lavori con dei grandi in uno studio perfetto“. Si sono chiusi insieme a lui Paolo Valenti, Alessio Caorsi, Zazza Drums Manouch e, ancora, Zena Matteo, Minchillo Alberto, Parodi Alberto Valgimigli, Chiara Saitta.
Insomma gli amici ed i compagni di vecchia data ai quali si stanno aggiungendo, per delle guests d’eccezione, artisti del calibro di Andrea Giannoni, Bruce James, Bella Black, Philippe Sprowls, Reverendo Gion, BELLI FULMINATI NEL BOSCO, Fabrizio Suriak Soracco, Lucas Bellotti, Hira Grossi, Liza Chic.
Nella sua testa l’idea convinzione che non si può non dipendere da tutto se si decide di vivere la propria vita con buona attitudine all’immersione e si confessa aggiungendo che “Dipendiamo da tutto, in primo luogo dall’aria che respiriamo. Si può dipendere da cose che ci fanno bene e da cose che ci distruggono. Si dipende dal cibo e anche dall’amore. Si dipende infine e definitivamente dalle nostre scelte.” Lui ad esempio è dipendente dalle ” storie, letture e musiche di personaggi come Bukowski, Dorothy Parker, Gil Scott Heron, Battisti, Zappa” tenuto conto che la dipendenza può essere opportunità di liberazione soprattutto quando si sale sopra un palco.
La cosa veramente strana è che l’artista, pur non avendo mai smesso di cantare da quando è nato, oggi prova “il bisogno di silenzio e d’assenza”. Eppure sui suoi social non nasconde di aver riempito ogni pertugio possibile della sua vita musicale con mille fiori barocchi”. E allora?
Certo è che nella vita si cambia a prescindere ma se lui cambia è perchè decide di farlo nel pieno rispetto di se stesso.
Di chi stiamo parlando? Naturalmente dell’uomo bianco più “nero” di Genova. Bobby “uomo triangolo” Soul e, ora, l’unica cosa che rimane ANCORA da capire è come si chiamerà il suo nuovo disco. Ma siamo fiduciosi sul fatto che ce lo dirà molto presto.
di Giovanni Pirri
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