C’è troppo rumore in questo mondo e a volte non sai nemmeno il perché. Così ti scopri a domandarti le mille spiegazioni che ti passano per la testa come se non volessi mai abituarti alle risposte.
Arriva poi nella notte… la sua voce… che diventa luce mentre rotola una palla e per fortuna, non è la tua. Allora ti scatti un selfie e sorridi pensando che potresti metterlo nel lettore…in fondo da oggi è anche un disco.
Naturalmente è il suo disco …si intitola “Selfie” ed è una questione di ritmo e di tatto che, fin da subito si permette di trattare i tuoi stati d’animo come un “giocattolo”.
Intanto se la ride, segretamente , il macaco (rigorosamente Giapponese) della copertina che t’osserva mentre pure tu ironicamente ridi o ti commuovi e, ogni tanto, balli con il piede alla luce delle note che giocano col tuo intermittente buon umore … canzone dopo canzone: solo chi conosce bene il repertorio di Mina sa cosa intendo dire.
Mina, oramai semestralmente, ha il merito di sbatterti in faccia quel suo essere intransigente nelle azioni che continuano a lasciarla lontana da te (dal quel lontano 1972) ma al tempo stesso amorevole nella voce che sa come sfamare il bisogno che hai di lei.
Un bisogno, nella fattispecie, saziato da tredici brani che, via via, s’appendono per rimanere sospesi tra atmosfere jazz, ballad, bossa nova, funky e melodie tipicamente miniane. Gli spazi musicali eclettici di una donna intransigente che, diversamente dai dischi precedenti, decide di mettersi a nudo per il tempo del brano iniziale «Questa donna insopportabile»: la canzone nella quale ti spiega tanti perché. E la botta arriva.
E già te la immagini rinchiusa dentro un cerchio rosso intenta a farsi notare tra le righe della classe jazzistica ben espressa dai musicisti e l’eclettismo e la versatilità degli autori che hanno dato vita ai testi.
Prendi atto che il marchio di fabbrica della premiata ditta Mina & Massimiliano Pani, più che mai in questo disco, è salvo e si arricchisce delle visioni delle due generazioni alle quali appartengono i nipoti di Nonna Mazzini.
A conclusione: Mina splendida ed agile nella voce fatta eccezione per qualche nota bassa, gioca e ti incanta e ti ricorda che, anche se non la vedi, Mina esiste… Mina è.
“Qui C’est la vie”
E questa è la tracklist dell’album:
- Questa donna insopportabile – 5:11 (Federico Spagnoli)
- Io non sono lei – 3:39 (Maurizio Morante – Ugo Bongianni, Massimiliano Pani)
- La sola ballerina che tu avrai – 3:50 (Lele Cerri – Mattia Gysi, Axel Pani)
- Il pelo nell’uovo – 4:00 (Gianni Bindi, Matteo Mancini)
- Alla fermata – 4:15 (Gianni Leuci)
- Perdimi – 4:44 (Mario Capuano)
- Il giocattolo – 4:16 (Gianni Bindi, Matteo Mancini)
- Mai visti due – 4:17 (Lele Cerri – Franco Serafini)
- Troppa luce – 3:50 (Gianni Bindi, Matteo Mancini)
- La palla è rotonda – 2:54 (Maurizio Catalani, Claudio Sanfilippo – Claudio Sanfilippo)
- Oui c’est la vie – 4:30 (Maurizio Morante – Axel Pani)
- Aspettando l’alba – 4:32 (Fabrizio Berlincioni – Mauro Culotta)
- Fine – 4:26 (Don Backy)
L’album della tigre di Cremona ha ricevuto un gran interesse, tanto che il disco ha raggiunto in poche ore dall’annuncio la 3° posizione degli album più venduti su iTunes Italia.
Una volta pubblicato ufficialmente l’album su iTunes, il successo è stato ancora più eclatante: il disco ha raggiunto fin da subito la 2° posizione degli album più venduti su iTunes Italia.
Anche all’estero, nonostante nessuna promozione mediatica, ha riscosso un curioso successo: su iTunes della Spagna ha raggiunto la 36° posizione, in Svizzera la 76°, in Francia il 227° posto, nei Paesi Bassi il 221° e in Messico il 241°. [Fonte Wikipedia]
di Giovanni Pirri



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