Quando si può morire di “gayezza”. Stop all’OMOFOBIA. ANDDOS si unisce al messaggio di Laura Pausini

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ANDDOS si unisce al messaggio di Laura Pausini: STOP OMOFOBIA

L’ANDDOS, Associazione Nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale (161 circoli in Italia con 107.500 associati), rimarca la valenza dell’intervento di Laura Pausini, sempre sensibile alle tematiche della comunità Lgbt, nel condannare pubblicamente l’orribile omicidio, a sfondo omofobico, di un giovane gay in Brasile.

Non possiamo continuare a vivere in un mondo senza rispetto per la vita altrui”: che le parole di una star carismatica e stimata, non solo nel firmamento della musica internazionale, come Laura Pausini, siano un messaggio importante ed incisivo per sensibilizzare tutte le forze istituzionali e politiche nel concentrare gli sforzi e nell’attuare leggi definitive contro l’omofobia e contro tutte le forme di discriminazione nel mondo.

Questa  la dichiarazione di Mario Marco Canale Presidente Nazionale ANDDOS.

Sono state parole dolci, come le hanno definite i giornali e gli estimatori della cantante di origini emiliane. Parole dolci ma, al tempo stesso , significative, pronunciate  dopo l’assassinio del ragazzo gay brasiliano  per mano di un agricoltore che esprimono  forte indignazione e rabbia nei confronti di una realtà che fatica a cambiare.

Si è esposta in prima linea citando sulla propria pagina pubblica di Facebook  ben due canzoni “In una stanza quasi rosa“eLimpido”, ha ribadito l’importanza di  dare coraggio a chi non deve cambiare. “Per nessuna ragione al mondo. Siamo chi siamo per una ragione, per una splendida occasione di viverla la nostra vita… e dobbiamo essere sinceri davanti a noi stessi, come davanti agli altri… dovremmo potere sentirci come quando lo saremo di fronte a Dio. Liberi. Limpidi”.

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