La mia giornata della memoria

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Mia madre commenta sempre i fatti che danno al telegiornale. Sembra diventato un film di guerra. Quando raccontano certe storie brutte, attuali,  mi ricorda delle storie brutte del passato che ha vissuto lei in prima persona.

Praticamente da ieri a oggi non è cambiato niente. O forse sì. E’ cambiato il modo di comunicarle quelle storie. Tante , ancora troppe, sono di libera guerra e di stermini.

Però oggi le informazioni viaggiano più veloci forse perché sono solo delle semplici comunicazioni con le quali si riesce a fare un po’ di tutto (Terrorismo? Imbonimento?  Flash mob per la non libertà di stampa? Caciara?) ma non saprei dirvi con certezza a che pro.  Pur  guardando la Tv di mattina presto non ho mai le idee  ben chiare.

Stamattina, tra i commenti di mia madre anche quello sulla giornata della memoria. Quel suo “E’ bello parlare dopo” mi accende una lampadina. Illumina  certi miei pensieri…seppur dubbiosi.

L’uomo abituato fin da piccolo a sentirsi raccontare di Orchi e Uomini neri quando torna a sentire le notizie orrende che circolano nei telegiornali si riscopre  fanciullo. Peccato che avanti a sé abbia solo uno schermo e non le carezze amorevoli del proprio affetto più caro.

E mi rendo conto che … Da tempo  le atrocità viaggiano sui fili di terra come nei fili della rete e sono possibili sono grazie alle connivenze che lentamente stanno uccidendo il “senso critico” comune e non vi nascondo che, pur restando d’accordo sul fatto che la propagazione della memoria  alle nuove generazioni di ciò è accaduto nel passato sia e resti fondamentale, trovo altrettanto  vitale , nella nostra epoca, diffondere il senso etico della trasparenza. Magari sulle connivenze,  in atto, oggi, ad opera delle Nazioni che stanno supportando gli stermini in giro per il globo:  in nome del controllo Geopolitico  archiviato sotto la Directory/ progetto “Guerra di Religione”

Del resto siamo o non siamo  una Civiltà superiore che non si abbassa a conoscere l’altro? (Battuta ironica)

I momenti celebrativi non devono essere solo  una occasione per chiedere scusa ma devono diventare una opportunità per non ricadere, mai più, negli stessi errori e, a quanto pare, l’uomo di oggi sembra  aver espresso il desiderio di non  imparare nulla.

In  un mondo nel quale la provenienza delle fonti che promuovono la “Comunicazione/Informazione” televisiva ma anche cartacea  è tutt’altro che chiara credo proprio che i giovani dovranno attendere  di diventare  anziani, proprio come mia madre, per ricordare ai loro figli frasi dall’inevitabile  retrogusto amaro.

Buona Giornata della Memoria a tutti

di Giovanni Pirri

 

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