La Meloni e le sue grida.
Echeggiano di nuovo o a lungo.
Forse per la prima volta gridano la cosa giusta.
Il perdurare dello Stato d’emergenza è improponibile.
Anche se siamo distanti dai modi e dal fare di tanti politici che gridano al sensazionalismo.
La Meloni fa parte di quella schiera politica che quando apre bocca dice cose giuste, un po’ come Salvini, peccato che l’impressione che abbiamo è che anche la Meloni e il Salvini facciano parte del “transatlantico” e da lungo tempo. Ancor prima dei pentastellati.
Ecco che se andiamo ad analizzare gli avvenimenti da un decennio a questa parte ci accorgiamo che quel “transatlantico”, di cui fanno parte da lungo tempo, spesso si è travestito da Titanic.
Tornando allo Stato d’emergenza che Conte “Volle, e volle sempre, e fortissimamente volle” riadattando per l’occasione un ignaro Vittorio Alfieri, è il forte rischio che non ci possiamo permettere.
A dir la sua, tempo addietro, sui poteri d’emergenza fu in passato anche Franceco Cossiga, già Presidente della Repubblica, ex picconatore, già fautore di una “Gladio da paura… per la Sinistra” , che durante il suo mandato di Presidente aveva manifestato la seria preoccupazione sul tema “conferimento dei poteri straordinari” e sulla questione “stato di emergenza” (la preoccupazione era rivolta ai poteri straordinari da affidare, mediante legge, alla Protezione Civile).
Se il Parlamento non è in grado di utilizzare pienamente gli strumenti che ha a disposizione vuol dire che non è in grado di governare e, quindi sarebbe più opportuna una attenta revisione / riflessione politica che deve interessare gli italiani solo a latere.
Perchè ? Perchè agli italiani servono risposte concrete ed. immediate su altri temi: la crisi economica delle categorie più deboli post pandemia e non di argomenti che con il “cura italia” come ci ricorda la Meloni non servono a nulla.
Siamo curiosi di capire cosa accadrà ora… Se finalmente si inizierà a lavorare per portare un aiuto concreto a tutti, anche quelli che non rientrano nei parametri o se i finanziamenti europei resteranno imbrigliati fra commesse nei riguardi di società affidate ai parenti, cognati, fratelli dei tanti politici che muovono le fila di questa Repubblica del cui numero ufficiale abbiamo perso il conto.